L’Europa a un punto di svolta
La transizione energetica è ormai una realtà concreta in tutta Europa. Magazzini, depositi per le flotte automobilistiche, parchi logistici e nei siti su scala industriale stanno implementando le infrastrutture per la ricarica elettrica a una velocità record. Tuttavia, il quadro normativo rimane frammentato, rendendo difficile un progresso lineare.
Solo nel 2024, l’Europa ha aggiunto 22 GWh di nuovi sistemi BESS, portando la capacità totale installata a 61 GWh—un terzo dei quali è stato installato solo in quell’anno (SolarPower Europe, European Market Outlook for Battery Storage 2025–2029 ). Germania, Italia, Regno Unito, Austria e Svezia hanno rappresentato il 78% delle uove installazioni in Europa, per un totale di 21,9 GWh. L’Italia ha registrato un calo sia nelle installazioni solari residenziali che su scala industriale, ma si prevede una ripresa entro il 2027. La Germania ha continuato a guidare il mercato, nonostante un rallentamento nelle installazioni residenziali. Il Regno Unito è rimasto un contributore importante, nonostante ritardi temporanei nell’esecuzione dei progetti. Nel frattempo, Austria e Svezia hanno raggiunto per la prima volta la scala dei GWh, grazie alla crescita nei settori residenziale e commerciale.
Allo stesso tempo, la rete di ricarica rapida pubblica è cresciuta del 49%, trainata da Germania, Francia e Regno Unito, con i Paesi Bassi in testa per densità di punti di ricarica (gridX Charging Report 2025). Questi dati evidenziano sia il dinamismo del settore che la sfida di capire come garantire che le reti decentralizzate europee siano in grado di assorbire questa crescita.
I settori commerciali e industriali guidano la transizione, spinti dalla necessità di elettrificare le flotte, integrare le fonti rinnovabili e ridurre l’esposizione alla volatilità dei costi energetici. Per i produttori (OEM), gli integratori di sistema e gli operatori commerciali, l’opportunità consiste nel rendere possibile un’infrastruttura scalabile, consapevole della rete e pronta per il futuro.
Ricarica EV e Accumulo a Batteria: la situazione dell’Europa nel 2025
I mercati europei dello stoccaggio a batteria e della ricarica dei veicoli elettrici stanno maturando rapidamente, anche se i tassi di crescita variano da paese a paese.
I depositi per flotte e gli hub logistici sono i protagonisti più dinamici in Europa. Spinti dal regolamento europeo sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR) e dagli impegni delle aziende, stanno installando su larga scala sistemi di ricarica EV ad alta capacità in corrente continua (DC).
Tuttavia, la connessione alla rete non è sempre semplice. La capacità limitata, i costosi interventi di potenziamento e i ritardi nelle autorizzazioni spingono molti operatori a ricorrere a sistemi di accumulo di energia a batteria (BESS) in loco, per bilanciare la domanda e ridurre i picchi di carico.
Il processo autorizzativo può rappresentare un ostacolo significativo in alcuni paesi. Ad esempio, in Italia, gli investimenti su larga scala in BESS richiedono un’autorizzazione regionale speciale. Questo iter può essere lungo, spesso ritardando il passaggio dalla fase progettuale a quella di costruzione, con potenziali impatti sulla fattibilità e sui tempi degli investimenti.
L’adozione della gestione dinamica dei carichi, della tecnologia Vehicle-to-Grid (V2G) e degli hub di ricarica modulari sta contribuendo concretamente a superare le barriere esistenti (IDTechEx – Charging Infrastructure for Electric Vehicles and Fleets 2025–2035: Markets, Technologies, and Forecasts). Parallelamente, anche le catene retail e le utility stanno entrando nel mercato, proponendo nuovi modelli di business come il charging-as-a-service e le offerte integrate energia–retail. Tuttavia, la sostenibilità economica rimane una sfida, con tempistiche lunghe (oltre 24 mesi per i grandi depositi) e problemi di interoperabilità che rallentano i progressi.
Lo stoccaggio a batteria sta diventando centrale nella transizione energetica europea. Oltre il 40% del mo è rappresentato da sistemi BESS su scala utility, ma la crescita più strategica avviene dietro il contatore, dove le aziende utilizzano lo stoccaggio per:
- Massimizzare l’autoconsumo dell’energia solare fotovoltaica prodotta in loco.
- Ridurre i picchi e spostare i carichi.
- Sostituire i generatori diesel con alternative più pulite.
- Supportare la ricarica delle flotte nei siti logistici e industriali.
Queste applicazioni commerciali e industriali risultano particolarmente vantaggiose nei mercati caratterizzati da forti differenze nei prezzi day-ahead. Secondo RaboResearch, maggiore è la quota di rinnovabili nel mix energetico, maggiore è l’opportunità di arbitraggio. Le aziende stanno anche accedendo ai mercati della capacità e del bilanciamento, sebbene la redditività possa variare man mano che i mercati si saturano.
Sul fronte del finanziamento, stanno guadagnando terreno strutture floor e tolling, obbligazioni verdi (green bonds) e contratti PPA ibridi, che offrono stabilità dei ricavi pur mantenendo il potenziale di crescita (Timera Energy).
Questo cambiamento riflette una consapevolezza crescente: lo stoccaggio non è più un’opzione accessoria, ma un investimento centrale per la transizione energetica.